Cane che non mangia

IL MIO CANE NON MANGIA: PERCHE’ ?

Il cane che non mangia è spesso uno dei primi segni della presenza di una condizione patologica che può essere più o meno grave.

Fra le malattie che possono causare la perdita di appetito (più tecnicamente si parla di anoressia, anche se comunemente si parla di “cane che non mangia”) non vi sono soltanto quelle che riguardano l’apparato digerente (patologie a carico di esofago, stomaco, intestino, fegato e pancreas), ma anche varie patologie che interessano molti altri organi o tessuti (bocca, cervello, apparato urinario, sangue ecc.); anche il dolore, qualsiasi sia la condizione che lo provochi, può essere causa di perdita di appetito nel cane (si pensi, per esempio, a un mal denti).

In alcuni casi, l’anoressia non è tanto dovuta a un problema fisico, quanto a un problema di natura psicologica; esempi classici sono l’inserimento di una nuova figura nel contesto familiare (per esempio un bambino o un altro animale) o il cambio dell’ambiente (per esempio, un trasloco in una nuova abitazione) ecc.

Qualsiasi sia la causa sottostante, la perdita di appetito nel cane è un segno che non deve essere mai sottovalutato, a meno che non sia del tutto certi della sua causa e della sua transitorietà.

Le cause

Quando il cane perde il proprio appetito, la prima cosa da fare è cercare di capire se il problema è di natura fisica oppure se è di natura psicologica. In quest’ultimo caso, in genere l’anoressia non è associata ad altre manifestazioni particolari; se, invece, oltre alla perdita di appetito sono presenti altri segni e sintomi (per esempio, sonnolenza eccessiva, ipersalivazione, stitichezza, diarrea, calo ponderale, perdite di sangue, dispnea, secrezioni anomale, modifica del comportamento, nervosismo, irrequietezza ecc.), il problema è sicuramente legato a una condizione patologica di tipo fisico.

Fra le principali patologie che causano perdita di appetito nel cane si devono senz’altro ricordare le malattie che interessano l’apparato gastrointestinale, quelle che colpiscono il fegato e quelle che interessano il pancreas.

Fra le patologie che causano problemi gastrointestinali vanno ricordate le malattie parassitarie (anchilostomiasi, ascaridiosi, coccidiosi, giardiasi ecc.), le malattie virali (per esempio, la parvovirosi canina), varie malattie infettive, tumori dell’apparato digerente, occlusione intestinale ecc.

Oltre alla perdita di appetito, molte di queste patologie causano ipersalivazione, nausea, vomito, diarrea e, anche se non sempre, sonnolenza patologica e svogliatezza.

Va precisato che i disturbi a livello gastrointestinale sono spesso temporanei e non legati a gravi malattie (per esempio, il cane potrebbe aver ingerito del cibo avariato), ma spesso l’esito è sempre lo stesso, ovvero la transitoria inappetenza. Se nel giro di poco tempo tutto si risolve non c’è bisogno di particolari interventi; l’importante è non forzarlo a mangiare; se il disturbo è di poco conto, c’è solo da avere un po’ di pazienza.

Cane rifiuta il cibo

Le patologie che interessano il fegato (malattie epatiche) annoverano spesso l’anoressia fra le varie manifestazioni cliniche che le caratterizzano; fra le principali si ricordano le epatiti, la cirrosi epatica e i tumori del fegato. Un malfunzionamento del fegato può essere legato anche all’assunzione di determinati farmaci. In queste patologie, oltre alla perdita di appetito si riscontrano spesso letargia, ipersalivazione, nausea e vomito.

Fra le malattie che colpiscono il pancreas, una delle principali è sicuramente la pancreatite; si tratta di una grave malattia infiammatoria, subdola e potenzialmente letale. Le sue manifestazioni principali sono, oltre all’anoressia, il calo ponderale, la letargia e il vomito; può essere associata a insufficienza epatica oppure essere con essa confusa. Anche le neoplasie pancreatiche causano perdita di appetito.

La perdita di appetito nel cane è poi spesso legata patologie del cavo orale; molti cani anziani, per esempio, soffrono di disturbi dentali che rendono complicata e/o dolorosa la masticazione del cibo; ciò può essere un motivo sufficiente alla perdita di appetito; di norma questo problema si sviluppa in modo graduale e peggiora se il problema dentale non viene opportunamente risolto perché magari il proprietario non si è reso conto del tipo di problematica. Una visita veterinaria svelerà il problema, in genere facilmente risolvibile. 

Altre malattie che causano anoressia sono poi quelle che interessano il naso; il problema, in questi casi è legato alla perdita della capacità di percepire gli odori (quando non si percepisce l’odore dei cibi, l’appetito è smorzato).

Anche alcune malattie che colpiscono l’apparato urinario causano anoressia; segni e sintomi associati a questi disturbi sono la polidipsia (sete particolarmente intensa), il vomito e la letargia.

Fra le cause di anoressia vi sono anche alcune patologie del sangue fra cui anemia, policitemia e leucemia.

Va comunque precisato che, di fatto, qualsiasi condizione patologica di una certa serietà può causare perdita dell’appetito, uno dei primi segni a manifestarsi quando si è malati (sia nei cani che negli esseri umani).

 

 

 

La diagnosi

La diagnosi può non essere semplice. Come abbiamo visto, il cane che non mangia è un segno praticamente presente in centinaia di patologie e stabilirne la causa sottostante non è sicuramente compito banale.

Sono sicuramente necessari un esame fisico particolarmente accurato; lo specialista dovrà esaminare attentamente il cavo orale, effettuare una palpazione dell’addome e valutare molti altri parametri (temperatura, peso, aspetto del mantello ecc.).

Fondamentali sono anche gli esami ematochimici (emocromo completo e profilo biochimico del siero), l’esame delle urine e l’esame delle feci. Se il veterinario ha qualche particolare sospetto potrà richiedere l’esecuzione di specifici esami (per esempio, gli acidi biliari).

Se i sospetti si concentrano su una malattia a carico del fegato, potrebbe risultare dirimente una biopsia epatica.

In presenza di determinati segni e sintomi si potrà ricorrere anche all’esame endoscopico; l’endoscopio, infatti, è uno strumento tramite il quale è possibile ispezionare in modo piuttosto accurato i rivestimenti interni di gola, stomaco e intestino nonché le vie respiratorio. All’occorrenza potranno anche essere prelevati dei campioni di tessuto per successive analisi di laboratorio.

La terapia

Il trattamento dell’anoressia nel cane richiede sia interventi specifici che di supporto.

Il trattamento specifico è quello che ha come obiettivo la guarigione della causa sottostante, mentre la terapia di supporto serve a migliorare le condizioni generali di salute, messe alla prova dalla mancata assunzione di cibo e dagli altri problemi associati.

La terapia di supporto è sicuramente importante perché migliora la qualità di vita dell’animale in attesa che sia individuata la causa della patologia che ha provocato l’anoressia o in attesa che la terapia specifica adottata debelli la malattia sottostante. Fondamentale è non dimenticare che le terapie di supporto non sono mai risolutive, ma complementari a quelle specifiche.

Fra le principali terapie di supporto si ricordano la nutrizione parenterale, la somministrazione di fluidi, l’impiego di sonde da alimentazione (per esempio, il sondino nasogastrico) e i farmaci che stimolano l’appetito. L’impiego di questi ultimi va valutato con una certa attenzione perché non sempre hanno una particolare efficacia e possono essere gravati da effetti collaterali di una certa importanza.

Un caso particolare: il cane fa “il difficile” – Talvolta il cane non mangia, non tanto perché non ha fame o perché ha qualche problema di salute, bensì perché è di “gusti difficili”.

Cane fa il difficile col cibo

Spesso e volentieri in questo problema una grande responsabilità ce l’hanno i proprietari; molti di essi, infatti, pensando di far cosa gradita al loro amico a quattro zampe, variano di continuo e in modo strano la sua alimentazione; ciò porta a frequenti rifiuti del cibo, cosa che mette a disagio il proprietario che per rimediare non trova di meglio che continuare a cercare nuove soluzioni alimentari innescando così un circolo vizioso dal quale talvolta è veramente difficile uscire. Moltissimi cani sono abitudinari e ciò vale anche per la loro alimentazione; il miglior modo di evitare problemi di inappetenza è quindi nutrire il cane correttamente con un cibo che sia per loro sano e gradito.

Non c’è alcun bisogno di inventarsi sempre qualcosa di nuovo. Far ritrovare l’appetito a un cane di gusti difficili può richiedere un po’ di tempo e soprattutto una certa dose di pazienza. L’importante è non farsi impietosire; al momento del pasto (ci si ricordi dell’importanza della regolarità degli orari) faremo la nostra proposta; se il cane la rifiuta, si attenderanno 10-15 minuti e dopo la si toglierà.

Così facendo, dopo alcuni giorni al cane dovrebbe tornare l’appetito. Ci si ricordi comunque che, difficile o no che sia, nessun cane si lascerà morire di fame avendo del cibo a disposizione. Peraltro i cani hanno una tolleranza al digiuno che è sicuramente superiore a quella di noi umani. Una volta ripristinate le corrette abitudini tutto tornerà a filare liscio.

 

 

            

 

 

Fonte: www.albanesi.it

 

Autore dell'articolo: BauAdmin

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