Cane in ufficio

VENEZIA, IN UFFICIO COL CANE, SI DA PURINA

E’ Purina, la prima azienda italiana a dire sì al cane in ufficio!

Via libera a 11 dipendenti nella fabbrica di Portogruaro che produce crocchette per animali: «Aumenta la produttività»

Undici impiegati in ufficio con Fido. Succede a Portogruaro, nel Veneziano. Nella prima fabbrica italiana che accoglie dipendenti con animali al seguito. Neanche a dirlo, produce crocchette per cani. La carica degli undici ha già varcato le porte dello stabilimento Purina un paio di giorni fa. Perlomeno stabilmente. I loro padroni avevano già preso per tempo il patentino di addestratori proprio tra queste quattro mura, requisito indispensabile per la civile convivenza canina in azienda. Tutto pur di non perdere neanche un giorno di lavoro con il proprio compagno a quattro zampe. E altri 280 operai e 69 impiegati dello stabilimento potrebbero essere interessati in futuro alla cosa.

In riunione
Non solo vicino alla scrivania e in area giochi, i cani hanno anche uno spazio esterno e una passeggiata loro dedicata. Sono benvenuti perfino in riunione. Le regole di convivenza sono poche e ferree: far ottenere il diploma di buon conduttore cinofilo al proprio padrone, farsi vaccinare, avere il microchip, essere registrati all’anagrafe canina e farsi assicurare. Ancora non si vedono, ma anche i gatti, alla Purina, sono ben accetti. E a loro non servirebbe nemmeno il patentino. «Abbiamo scoperto che l’animale domestico da portare in ufficio è uno dei benefit più richiesti nella scelta del lavoro, almeno quanto la macchina aziendale. Soprattutto per i dipendenti millennial» dice l’azienda, che ha tutto da guadagnare da questa buona pratica: aumenta la produttività dei dipendenti, la relazione tra colleghi, l’umore in ufficio, secondo stesse le ricerche fatte da Purina.

L’azienda
L’azienda di prodotti per animali, di proprietà della Nestlé, lo ha già sperimentato dal 2014, negli uffici di Assago e Castiglione delle Stiviere. Ma quella di Portogruaro è la prima fabbrica. «Sono proprio questi risultati, e non solo, che ci hanno spinto a portare il progetto Pets at work anche a Portogruaro» dice Marie-Cecile Poulaud, direttrice dello stabilimento. Qui l’accesso ai macchinari per gli amici dell’uomo è severamente vietato, per motivi di igiene e sicurezza, ma possono attenderli alla fine del turno negli uffici e nelle aree a loro dedicate.

Fonte: corrieredelveneto.corriere.it

Autore dell'articolo: BauAdmin

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